Progetto ECARE
OBIETTIVI DEL PROGETTO
L’obiettivo del progetto ECARE è la riduzione dell’isolamento sociale e delle difficoltà psicologiche, fisiche e relazionali delle persone anziane che vivono nella propria abitazione o in un’abitazione messa loro a disposizione dalla pubblica amministrazione.
Il modello di intervento previsto da ECARE si basa sul coinvolgimento della comunità (vicini di casa, amici, parenti) e sulla creazione di nuove relazioni e interessi comuni.
Le persone partecipanti verranno accompagnate in un percorso di miglioramento del loro stile di vita a partire da una valutazione svolta da professionisti sul rischio a cui sono esposti in aree rilevanti per i loro rapporti sociali e per la loro salute, in particolare l’alimentazione, l’attività fisica, la stimolazione cognitiva e sensoriale.
La base della sperimentazione è l’utilizzo di un sistema di applicazioni digitali a supporto di diversi terminali, fra i quali uno smartwatch, che consente un collegamento intelligente fra la persona anziana e le persone appartenenti alla sua comunità.
Insieme a questo collegamento, la piattaforma consente di monitorare il miglioramento dello stile di vita nelle sue diverse componenti e soprattutto la capacità di conseguirlo in maniera continuativa, individuando un percorso di miglioramento continuo.
La validazione dei risultati sarà basata su specifici indicatori di qualità della vita, su un’analisi costi/benefici e sull’effetto di riduzione della spesa per la produzione di servizi sociali e sanitari.
IL PROGETTO IN SINTESI
Il progetto Elderly home Care Residential Engagement (Coinvolgimento degli anziani a casa e in residenza) mira al contrasto dell’isolamento sociale e delle difficoltà psicologiche, fisiche e relazionali delle persone anziane che vivono nella propria abitazione o in un’abitazione messa loro a disposizione dalla pubblica amministrazione.
Il progetto si colloca nel quadro di una riflessione più ampia che tiene dentro da una parte l’andamento demografico e l’impatto della popolazione senior rispetto a quella complessiva, dall’altra guarda al cosiddetto welfare mix, e nello specifico alla capacità dei singoli territori di assorbire l’istituzionalizzazione delle persone anziane.
Il modello di intervento si articola su due punti fondamentali: l’attivazione di reti sociali virtuose e la dotazione tecnologica strumentale.
L’attivazione dell’intorno sociale delle persone anziane (parenti, amici, vicini di casa, volontari e altri soggetti della comunità) si riferisce quindi ad un lavoro per l’emersione e il rafforzamento della rete della persona anziana, in combinazione a un’opera più generale di sensibilizzazione e mobilitazione del territorio. Il secondo punto riguarda un sistema di applicazioni digitali – tra cui uno smartwach e un tablet – che consente un collegamento intelligente fra la persona anziana e il suo intorno sociale, offrendo l’opportunità di monitorare il suo stile di vita nelle diverse componenti (attività fisica e alimentazione fra le altre).
L’intervento è implementato da equipe multidisciplinari che raccolgono competenze specifiche in ambito amministrativo, sanitario, sociale e animativo; esse esprimono necessariamente anche un ruolo di coordinamento e riferimento per ciascun beneficiario del progetto e per la sua rete sociale.
Il progetto è guidato da un partenariato transfrontaliero, coordinato dall’Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza agli Anziani (ISRAA) di Treviso. Insieme all’ASP Umberto I di Pordenone, i partner di progetto sono l’Azienda Servizi Sociali Assistenziali S.r.l (SerSA) di Belluno e l’Alpen Adria Universität di Klagenfurt, con funzione di consulenza.
È organizzato in 7 moduli che riguardano le funzioni tipiche del project management e la creazione di modelli di implementazione, con particolare attenzione sia alla metodologia sia al disegno di strumenti operativi.
La sperimentazione sui siti pilota, appannaggio del modulo n. 6, sarà avviata a novembre 2018. Il progetto, esaurita la fase di valutazione del suo impatto, si concluderà ad agosto 2020.
La sperimentazione riguarderà 146 persone anziane, di almeno 65 anni e residenti in abitazione propria o beneficiari di alloggi di edilizia pubblica. Nel caso specifico di Pordenone, l’intervento è diretto a 16 beneficiari più la loro rete sociale.
LO STAFF DELL'ASP UMBERTO I
dott. Giovanni Di Prima | Project manager senior |
dott.ssa Marianne Pascal | Project manager junior (dal 07/08/2019) |
dott.ssa Ilaria Pitton | Project manager junior (fino al 30/04/2019) |
dott.ssa Paola Dolfo | Animatrice sociale |
dott.ssa Alessandra Crimi | Facilitatore dei processi di comunità (fino al 18/04/2019) |
dott.ssa Iwona Bojko | Infermiera (dal 09/08/2019) |
dott.ssa Francesca Russi | Infermiera (fino al 15/04/2019) |